È il momento di Ballerina. In John Wick: Capitolo 3-Parabellum (2019), appariva una danzatrice, Eve Macarro, interpretata da Unity Phelan. Oggi, il personaggio ha viso e corpo di Ana de Armas ed è protagonista del primo spin-off del franchise John Wick. Deceduto nella puntata numero quattro, l’iconico – è doveroso spendere l’aggettivo più inflazionato del momento – killer nero vestito impersonato da Keanu Reeves resuscita brevemente in due scene di Ballerina, la prima è un ammicco ai fans, in stile rockstar, la seconda un combattimento piuttosto intenso. La specialità – c’è chi dice l’unica specialità – della casa.
Del resto, il regista di Ballerina, Len Wiseman, si è visto sostituire in quel di Praga (fonte The Wrap) per riprese aggiuntive di lotta, botte e acrobatici e letali volteggi, frammisti a generosissime sparatorie, dall’ex stunt-man Chad Stahelski, acclamato regista e soprattutto dominus (insieme a David Leitch) dei primi quattro fortunati episodi.

Trama all’osso. Eve, che ha patito la perdita del padre Javier, ma sfugge ai suoi assalitori, comincia l’addestramento secondo le letali tradizioni della Ruska Roma, sotto la guida di una molto veneranda Anjelica Huston, dopo essere stata accolta dal proprietario del New York Continental – nell’hotel porto franco, dove soggiornano tranquilli gli assassini, appare per l’ultima volta il compianto Lance Reddick.
Eve si allena con passione e danzando si fa sanguinare i piedi – del resto la sua rosebud è un carillon su cui volteggia una ballerina. Ma ben presto alle prove d’artista preferisce il training della violenza: vive infatti per la vendetta, cui del resto è chiamata dai suoi avversari. Intende scoprire e punire chi l’ha resa orfana ovvero una spietata setta, guidata dal filosofeggiante Chancellor (Gabriel Byrne), sui cui affari quelli di Ruska Roma hanno peraltro garantito la loro neutralità…
Tutto il film si risolve in una sterminata serie di combattimenti che hanno l’epilogo quasi western nella cittadina montana della Cecoslovacchia dove (un po’ ridicolmente) il Culto ha sede (sono del gruppo anche le bariste e le commesse dei negozi del paese).

Ana de Armas – ma pare che avrebbe dovuto essere Chloe Moretz – aveva già incontrato Keanu Reeves ai tempi di Knock Knock, crudele thriller di Eli Roth. Ora aggiunge un altro action, questa volta al femminile, al movimentato The Gray Man, girato a fianco di Ryan Gosling. Il personaggio di Eve Macarro, però, non offre alla diva cubana che due espressioni: impassibile e preoccupata e le richiede quasi esclusivamente di esibire un corpo (vestito, eh) disciplinato alla tenzone…
Morale: ci si ammazza per due ore, ricordando ma solo un poco che i padri ispiratori della saga erano il vecchio Leone della trilogia del dollaro e lo Stephen King arguto artigiano di destini che si incrociano. La Lionsgate ha in programma un quinto film principale con Reeves protagonista, un prequel animato e uno spin-off diretto e interpretato da Donnie Yen.