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Allonsanfàn

Manganelli. I necrologi de Il vecchio gioco di (non) esistere

Per uno scrittore parlare della morte di un altro scrittore (per quanto diverso da lui, per piccolo o grande che sia) significa confrontarsi con la propria, di morte, lo diceva Iosif Brodskij. E dunque, quale migliore occasione per ritornare a Giorgio Manganelli – alla sua poetica, alla sua vision, si direbbe oggi – che leggere …

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Libri di culto. Le Vite minuscole di Pierre Michon, compresa la sua

Ci sono libri che nascono di culto, per quello che dicono e per ciò che ci ha puntato sopra l’autore: Pierre Michon, classe 1945, nato nella Creuse, piccolo dipartimento rurale della Francia centrale, a metà degli anni Ottanta fa il botto, come il più talentuoso e disperato degli enfants du pays, con Vite minuscole – …

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Iosif Brodskij. La poesia, il dolore e la ragione

Ecco il caso di un libro di poesie che trova il suo lettore, afferma Iosif Brodskij a conclusione di Un’immodesta proposta, uno dei saggi raccolti in Dolore e ragione. Partiamo da qui, dai giri strani che fanno i libri. Brodskij racconta che quando ancora viveva a Leningrado conobbe un tale che traduceva meravigliose poesie di Robert Frost in russo. …

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L’animale della foresta. Calasso nella tana di Kafka

Si può leggere Franz Kafka (1883–1924) come se fosse un Dino Buzzati praghese assunto dal Corriere – è stato un resistente luogo comune che il giornalista (per lingua e sintassi) Buzzati fosse il Kafka italiano. Oppure si può immaginarlo, Kafka, nei panni fumettistici di un impiegato dell’incubo – ecco un altro cliché -, portandogli la reverenza forzata che …

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Lernet-Holenia torna in guerra con Marte in Ariete

Nel deserto confine tra Austria e Polonia, poco prima dell’invasione, un ufficiale austriaco, Wallmoden, vede passare un opulento treno di borghesi, un direttissimo con cuccette per la notte e carrozza ristorante, che corre tra i due Paesi quasi fosse ignaro della Storia che sta per scatenarsi. E pure l’ufficiale, annoiato dalla leva a scadenza cui …

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Hermann Broch. Noi, i sonnambuli

Scrive Elias Canetti di Hermann Broch (1986-1951): “Non di rado, nelle sue frettolose camminate, Broch veniva a trovarci nella Ferdinandstraße. Mi pareva di vedere in lui un uccello, grande e bellissimo ma con le ali mozze. Sembrava che si ricordasse di un tempo in cui poteva ancora volare…”. Di certo, neanche in disgrazia il passo …

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