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Primo per Amnesty. Niccolò Fabi vince il premio con Io sono l’altro

Niccolò Fabi con la canzone Io sono l’altro ha vinto l’edizione 2020 del premio Amnesty International Italia. Fabi si è imposto su Brunori Sas, Levante, Fiorella Mannoia, Motta, Willie Peyote, Daniele Silvestri, Tre allegri ragazzi morti con Pierpaolo Capovilla, Margherita Vicario e The Zen Circus. E si è aggiudicato la prima posizione nella sezione big, istituita nel 2003 da Amnesty e dall’associazione culturale Voci per la libertà per premiare il miglior brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente.

Io sono l’altro / Sono l’ombra del tuo corpo/
Sono l’ombra del tuo mondo / Quello che fa il lavoro sporco/
Sono quello che hanno assunto quando ti hanno licenziato /
Quello che dorme sui cartoni alla stazione / Sono il nero sul barcone…

Il brano ha come tema la diversità: non solo quella dei migranti ma anche dell’altro da sé. Spiega Fabi: «L’altro che mi interessa non è necessariamente il diverso, nell’accezione più iconografica e scontata della diversità etnica sociale o religiosa.

Io ho provato a parlare di ogni altro che è il potenziale responsabile della nostra salvezza come della nostra infelicità, così come reciprocamente noi lo siamo della sua. Sono particolarmente orgoglioso che Amnesty International e Voci per la libertà abbiano riconosciuto come riuscito il mio tentativo, premiando questa canzone».

Io sono l’altro fa parte del disco Tradizione e tradimento, uscito nell’ottobre del 2019.

«L’espressione In Lak’ech nella cultura Maya non è solo un saluto ma una visione della vita. Può essere tradotta come “io sono un altro te” o “tu sei un altro me”» aveva spiegato all’epoca Niccolò Fabi.

«Che si parta dalla mistica o dalla fisica quantistica, la conclusione è la stessa: l’altro è imprescindibile nella nostra vita e noi siamo solo particelle di un tutto insondabile. Allora l’empatia diventa non solo un dovere etico, ma l’unica modalità per sopravvivere, l’unica materia che non dovremmo mai dimenticarci di insegnare nelle scuole.

Conoscere e praticare i punti di vista degli altri è una grammatica esistenziale, come riuscire a indossare i loro vestiti, perché sono stati o saranno i nostri in un altro tempo della vita».

Niccolò Fabi si aggiunge ai vincitori delle scorse edizioni del premio: tra gli altri, Ivano Fossati, Daniele Silvestri, Fiorella Mannoia, Simone Cristicchi, Francesco Guccini con Enzo Avitabile, Edoardo Bennato, Brunori Sas.

«In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare Io sono l’altro di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia, sull’altro, sul diverso» dice Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia.

«Io sono l’altro è un testo profondo che esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International porta avanti da quasi 60 anni.

Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo, ogni giorno. Io sono l’altro, frutto della vena poetica e dell’impegno civile di Niccolò Fabi, sarà un prezioso alleato nelle nostre campagne in difesa dei diritti umani».

Io sono il velo
Che copre il viso delle donne
Ogni scelta o posizione
Che non si comprende
Io sono l’altro
Quello che il tuo stesso mare
Lo vede dalla riva opposta
Io sono tuo fratello
Quello bello
Sono il chirurgo che ti opera domani
Quello che guida mentre dormi
Quelli che vedi sono solo i miei vestiti
Adesso vacci a fare un giro e poi mi dici

La premiazione si terrà il 2 agosto durante la serata finale dei tre giorni della 23a edizione di Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, a Rosolina Mare (Rovigo).

Una manifestazione che si inserisce nella programmazione di Arte per la Libertà – La barca dei diritti, festival della creatività per i diritti umani nato dall’unione di due anime, Voci per la Libertà e Deltarte, la prima più musicale, l’altra più legata all’arte contemporanea.

 

  • la foto è di Chiara Mirelli
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