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Allonsanfàn
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Per immagini. Si riapre la caccia allo Squarlo di Carroll, con Newell, Ghigliano e Almansi

Per trovare lo Squarlo c’è bisogno di perdersi. E il lettore de La caccia allo Squarlo, di Lewis Carroll, appena ripubblicato in italia da Orecchio Acerbo in una nuova e bellissima edizione, lo impara molto presto insieme al Castoro, al Contabile, al Cassiere, al Cucicappucci, al Cuoco e al Carnefice di soli castori.

È il 1874 quando Lewis Carroll, quarantaduenne studioso di matematica, autore di Alice nel Paese delle Meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871), appassionato di racconti al rovescio, nonsense, giochi di parole e parole inventate, scrive il breve poema The Hunting of the Snark: un racconto epico, fantastico che narra in modo geniale e bizzarro le bizzarre avventure di una bizzarra compagnia. Come si legge nel saggio di Edward Wakeling pubblicato su Public Domain Review, per Carroll si trattava di un momento complicato e doloroso della vita in cui le sue convinzioni religiose erano messe alla prova dalla malattia del cugino che infine morirà di tubercolosi.

Costruito partendo dalla fine e scritto in un periodo di sei mesi, il testo si compone di 141 stanze contenute in 8 sezioni (che lo stesso Carroll chiama “spasmi”) lungo le quali si svolge la vicenda di un equipaggio formato da personaggi improbabili che, guidati da un Capitano e da una mappa fatta di solo azzurro oceano, sale su una nave per dare la caccia al temibile Snark. Tra rime, nonsense e giochi di parole, si compie una delle cacce più sconcertanti e divertenti della letteratura classica, caccia all’essere misterioso e al significato.

Il poemetto porta il lettore con humour ed estro in un terreno sorprendente dove il piacere è dato tanto dalla perdita dell’orientamento quanto dalla sensazione di assistere e partecipare a un numero di caos concertato e virtuosismo letterario. Le parole si accordano e si scordano, cambiano veste, entrano in risonanza, liberano associazioni inseguendo un senso che sfugge di continuo. E se i critici si sono sbizzarriti nell’esegesi di questi versi – dall’allegoria della tubercolosi a un saggio contro la vivisezione, dal tema dell’annientamento a una satira del dibattito tra scienza e religione – lo stesso Carroll non ha mai avallato alcuna decodificazione, limitandosi a confermare il non senso del poema: il lettore si trova smarrito, libero di interpretare e soprattutto di divertirsi.

Grazie a questa traduzione di Daniela Almansi il lettore italiano può sperimentare il gusto dell’assurdo e il gioco mentale e linguistico racchiuso in un testo in cui le regole proprie del linguaggio e della narrazione vengono sovvertite. Daniela Almansi offre una traduzione nuova a cominciare dal titolo in cui compare non lo Snualo al quale ci avevano abituato i traduttori precedenti ma lo Squarlo. “Molto si è discusso sul significato del termine Snark” – leggiamo al termine dell’edizione di Orecchio Acerbo. “Una fra le ipotesi più accreditate è che Lewis Carroll abbia inventato un’unica parola costituita dai due vocaboli snail (lumaca) e shark (squalo). In questa nuova traduzione, Daniela Almansi ha unito squalo a tarlo, dando un nome inedito al misterioso essere che nuota fra i versi di Carroll”.

Le illustrazioni, che nella prima edizione inglese del 1876 erano quelle conturbanti e magnifiche di Henry Holiday (potete vederle qui), in questo volume ribadiscono un’intenzione “anti-filologica” e creano una compresenza tra passato e presente che si concretizza nel dialogo tra Peter Newell e Cinzia Ghigliano: Peter, che nel 1903 ha illustrato The Hunting of the Snark, è un artista americano vissuto tra l’800 e il ’900, divenuto popolare soprattutto grazie ai suoi libri per l’infanzia; Cinzia, nata a Cuneo, comincia la sua carriera artistica nel 1976 pubblicando sul mensile Linus e come illustratrice di libri per bambini vince numerosi premi, tra cui il Gigante delle Langhe nel 2004.

Il risultato di questo Carroll – Almansi – Newell – Ghigliano è entusiasmante: tra le mani abbiamo un libro che ancora una volta ma con rinnovato fascino, ci porta nel meraviglioso mondo dell’inimmaginabile.

IL LIBRO La caccia allo Squarlo di Lewis Carroll, illustrazioni di Peter Newell e Cinzia Ghigliano, traduzione di Daniela Almansi, Orecchio Acerbo

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