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Il compleanno di Peter Stein. Un Pinter di parola al Teatro Menotti

In occasione della prima, gli attori fanno corona attorno a Peter Stein, al Teatro Menotti di Milano, raccontando insieme al direttore artistico Emilio Russo il meno possibile sull’allestimento de Il compleanno (The Birthday Party) di sir Harold Pinter. Perché “il teatro si fa e si vede sulla scena, se no sarebbe letteratura”, dice Maddalena Crippa. “Peter svolge un lavoro che oggi è raro, si mette al servizio della parola… La parola va rispettata, approfondita, è al centro del teatro”. Stein conviene: “Non bisogna far sparire un autore dietro un titolo ripreso e utilizzato soltanto per richiamare pubblico. I giovani devono poter vedere un Pinter o un Čechov originale”.

64 anni dopo il debutto, Il compleanno riprende vita sul palcoscenico di una sala che ha rischiato di diventare un garage e bisogna  ringraziare una piazza di operatori coraggiosi come quella milanese se Stein ha aggiunto alle sue regie questo piccolo grande gioiello – le date: dal 27 ottobre al 13 novembre al Teatro Menotti, poi in tournée.

“È un Pinter nato in un modo anomalo, mi è stato richiesto espressamente”, dice Stein. “Esiste un Pinter più interessante, io lo preferisco in Tradimenti, ma Il compleanno è al secondo posto tra i suoi testi più significativi… L’ha scritto un uomo giovane, neanche trentenne, che se ne fregava di tutto, e ha fatto stretching con la drammaturgia. Il compleanno è un fuoco d’artificio di numeri teatrali, anche comici, c’è un contrappunto comico continuo… La struttura è moderna, più che altrove, poiché il testo è spezzato e Pinter adopera e ripete le parole come fossero leitmotiv”.

Crippa e Stein a Milano

Prosegue Stein: “È stato atipico anche il modo di prepararlo. Un mese e mezzo in un campo di prigionia, a casa mia, in Umbria. Abbiamo vissuto tutti sotto lo stesso tetto e poteva essere un peso stare insieme da mattina a sera… dormire insieme, in stanze separate, certo… Ma creare una comunità di teatranti è la partenza, creare una comunità con il pubblico è la meta”.

La trama. “Ne Il compleanno ci muoviamo tra fatti che conosciamo appena. Noi non siamo mai sicuri se i personaggi raccontano fatti veri oppure no. Questo mantiene lo spettatore in uno stato di continua incertezza… È la storia complicata di un individuo, un pianista, ma si può dubitare anche di ciò. Sempre apparentemente l’uomo ha avuto problemi con un’istituzione: la mafia, la polizia, un partito? Chissà. Comunque, è da un anno che fugge perché forse ha dei debiti verso qualcuno… Così si è ritirato in una squallida pensione in una città di mare inglese. Ha paura di essere inseguito. E infatti: un giorno, si presentano due mafiosi o due poliziotti o due uomini dei servizi segreti… Lo distraggono, lo portano alla pazzia, verso l’omologazione richiesta dalla società”.

L’importanza della parola tocca la diversità della lingua, il problema della traduzione. “L’inglese è fatto di termini di poche sillabe, anche di una sillaba soltanto. Per dire che uno se ne va basta dire I go! Tradurre è stato quindi un problema e sarebbe stato più facile trarne una versione in lingua tedesca. Gli italiani, invece, amano una schiuma di parole perché hanno la lingua più musicale, gli italiani amano il superlativo e appena possono lo usano, aumentando ancor di più le sillabe – bello per loro diventa sempre bellissimo. Qui noi abbiamo ridotto tutto al minimo. Un brindisi, per esempio, che in una scena viene ripetuto più volte, è rimasto toast… Senza dimenticare le pause che gli attori tendono a riempire. Diceva Čechov che nelle pause accadono le cose più importanti, quelle che non si possono esprimere. Pinter è d’accordo con lui ed è čechoviano nelle sue pause”.

Peter Stein aveva detto che questo sarebbe stato il suo ultimo spettacolo. “Sì, l’ultimo, ma forse no, non lo so. Ho davanti pochi anni e il mio stile non è molto richiesto di questi tempi…”.

Il compleanno, The Birthday Party, di Harold Pinter, traduzione di Alessandra Serra Regia Peter Stein Produzione Tieffe Teatro Milano. TSV-Teatro Nazionale. Viola Produzione srl Assistente alla regia Carlo Bellamio Scene Ferdinand Woegerbauer Costumi Anna Maria Heinreich Luci Andrea Violato Assistente alla produzione Cecilia Negro Con Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sanpaoli, Emilia Scatigno

La foto di apertura è di Tommaso Le Pera

 

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