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Allonsanfàn
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Il vero Sherlock Holmes

Negli anni Trenta a Hollywood nessuno è bravo a tirare di scherma come Basil Rathbone – d’altra parte ai tempi della prima guerra mondiale è stato per due anni consecutivi il campione dell’esercito inglese – ma sul grande schermo perde sempre, perché Basil negli anni Trenta a Hollywood è il villain per antonomasia. E il “cattivo” deve sempre perdere.

Basil nasce a Johannesburg nel 1892. Sua madre è una violinista e il padre un ingegnere minerario. I Rathbone devono lasciare la Repubblica Sudafricana quando Basil ha solo tre anni, perché il padre è accusato di aver preso parte a un tentativo di rovesciare il governo del presidente Kruger. Il ragazzo ha ottimi voti al liceo ed eccelle negli sport, il padre spera di farne un uomo d’affari e tira un sospiro di sollievo quando viene assunto dalla Liverpool and London Globe Insurance Company, perché Basil dimostra una “pericolosa” passione per il teatro, alimentata dal cugino, l’attore e impresario Frank Benson. Grazie a lui Basil debutta nel 1911 come Ortensio ne La bisbetica domata nella seconda compagnia che porta quella commedia in giro per la provincia. L’anno dopo, sempre con la seconda compagnia Benson, va a Broadway: si tratta di piccole parti, ma quel giovane si fa notare, tanto che nel 1915 il cugino lo chiama a recitare nella prima compagnia, insieme a lui: è Lisandro nel Sogno di una notte di mezza estate.

Scoppia la guerra contro la Germania e l’Impero Austro-ungarico e Basil si arruola. Nel suo reggimento c’è anche Claude Rains, un altro giovane che vuole fare strada nel West End. Basil si distingue sul campo di battaglia, serve sul fronte occidentale, dimostrando una particolare abilità nel lavoro di intelligence. Convince i suoi superiori a mandarlo a esplorare le posizioni durante il giorno, invece che la notte come si faceva di solito. Si “traveste” da albero: realizza una speciale tuta mimetica e si copre la testa con delle foglie appena raccolte. Sono missioni pericolose, ma il capitano Rathbone dimostra un grande coraggio. E ottiene la Military Cross.

The Captive (Vandamm Studio)

Congedato, Basil decide che le assicurazioni non fanno per lui: il richiamo del teatro è troppo forte. Nel 1919 con la New Shakespeare Company partecipa al Summer Festival di Stratford-upon-Avon: interpetra Romeo, Florizel in Il racconto d’inverno, Cassio, Ferdinando ne La tempesta. L’anno successivo è finalmente il protagonista del nuovo dramma di George du Maurier, Peter Ibbetson, che ha debuttato a Broadway nel 1917 con John Barrymore. È un successo che fa finalmente decollare la carriera dell’attore. Nell’ottobre del 1923 torna a New York, ma questa volta come protagonista di The Swan con Eva Le Gallienne, una delle attrici più famose e chiacchierate di Broadway. Per tutti gli anni Venti fa la spola tra Londra e gli Stati Uniti.

Il 29 settembre 1926 debutta all’Empire Theatre di Broadway con il dramma di Édouard Bourdet The Captive con Helen Menken. È la prima volta che si affronta in maniera così esplicita sul palcoscenico il tema dell’omosessualità femminile. Il pubblico, specialmente femminile – si calcola che l’ottanta per cento sia composto da donne – assicura un successo allo spettacolo. La chiesa cattolica si schiera contro lo spettacolo, spalleggiata da William Randolph Hearst che scatena i suoi giornali. Disturba in particolare che Iréne sia lesbica senza soffocare la propria femminilità, senza adeguarsi agli stereotipi che quei “moralisti” hanno in testa. Il vicesindaco Joseph V. McKee, approfittando del fatto che il sindaco Jimmy Walker è in vacanza, ordina alla polizia di chiudere lo spettacolo. Il 9 febbraio 1927, durante il secondo atto, i poliziotti irrompono sul palco e tutti gli attori sono arrestati. Rathbone si indigna per questa cosa, pensa che a teatro si possa affrontare ogni tema. In Italia La prigioniera verrà messa in scena nel 1944 con Gino Cervi e Evi Maltagliati (Titania nel Sogno al Giardino dei Boboli): la chiesa cattolica fa pressione sul sottosegretario Andreotti per imporre il divieto, ma non riesce a bloccare lo spettacolo. Intanto Basil continua a lavorare, specialmente negli Stati Uniti, recita con Ethel Barrymore e in diverse occasioni con la grande Katharine Cornell, con cui mette in scena un’acclamata edizione di Romeo e Giulietta.

Naturalmente Hollywood si accorge di questo attore dallo sguardo altero e che sa usare la spada con incredibile talento. Negli anni Venti interpreta alcuni film muti, ma certamente lui non ha problemi a passare al sonoro.

As Philo Vance in The Bishop Murder Case

Finalmente nel 1930 è il protagonista di The Bishop Murder Case. La Metro punta su di lui per il personaggio del detective elegante e snob Philo Vance, mentre negli stessi anni la Paramount ha affidato quel ruolo a William Powell. È un successo, anche se il nome di Basil Rathbone rimarrà legato a quello di un altro celeberrimo investigatore. Negli anni Settanta l’Italia avrà con Giorgio Albertazzi un grande Philo Vance, forse il migliore.

Né i tre film che Powell gira per la Paramount, né quello che gira successivamente per la Warner, né quello di Rathbone riescono a rendere sul grande schermo le complesse trame dei romanzi di S.S. Van Dine. Ottengono buoni risultati al botteghino perché sfruttano il successo commerciale dei libri, ma nulla più. Solo The Canary Murder Case si ritaglia un posto nella storia del cinema, perché la Paramount vuole nella parte di Margaret, la “Canarina” appunto, la donna uccisa attorno a cui ruotano molti uomini, la diva Louise Brooks, una donna che dà scandalo. Il film è girato inizialmente come muto, ma lo studio si accorge che è necessario trasformarlo in un talkie. Il film è girato inizialmente come muto, ma lo studio si accorge che è necessario trasformarlo in un talkie. Ma Louise è partita per Berlino, per interpretare Lulu nel nuovo film di Georg Wilhelm Pabst e si rifiuta di tornare a Hollywood per doppiare il film e girare alcune nuove scene. Sarà Margaret Livingston a dare la voce a Louise, che rimane una diva del muto, dei Roaring Twenties, destinata – come la “Canarina” – a “morire” artisticamente nel fiore della sua bellezza.

Rathbone in Captain Blood

Invece, andando avanti negli anni Trenta la carriera cinematografica di Basil Rathbone si afferma. E diventa “cattivo”. È Mr. Murdstone in David Copperfield e Karenin in Anna Karenina con la bellissima Greta Garbo. E finalmente può tornare a tirare di spada contro il “buono” Errol Flynn in Captain Blood e The Adventures of Robin Hood, cercando invano di sposare Olivia de Havilland, che però ha occhi – e che occhi – solo per il suo rivale. Basil insegna all’amico Errol come migliorare la sua tecnica nella scherma, anche perché sa che in entrambi i film deve essere sconfitto. Nel 1940 insegna anche a Tyrone Power che interpreta l’eroe in The Mark of Zorro, mentre lui è il capitano Esteban Pasquale. E la bella è Linda Darnell.

Nel 1939 è anche il cattivissimo Riccardo III in Tower of London, un altro film che gli permette di maneggiare la spada.

Solo in due duelli può vincere. In Romeo and Juliet del 1936, diretto da George Cukor, con Leslie Howard e Norma Shearer nei ruoli del titolo, è Tebaldo che sconfigge John Barrymore che interpreta Mercuzio. Per questo film Basil ottiene la sua prima nomination all’Oscar. E in The Mark of Zorro sconfigge Eugene Pallette. Eugene, basso, grassottello e con un fisico non proprio atletico, è comunque un buon schermidore – anche per questo ottiene due anni prima la parte di Frate Tuck – ma non può certo competere con Basil.

Con Tyrone Power e J Edward Bromberg in The Mark of Zorro

È nel 1939 che la carriera di Basil Rathbone ha una svolta quando interpreta il ruolo del protagonista nel colossal di David O. Selznick Gone with the Wind, accanto a Vivien Leigh, dove ritrova Olivia de Havilland e Leslie Howard. Sì, lo so che la parte di Rhett Butler è andata a Clark Gable, ma Margaret Mitchell pensa proprio a Basil per quel ruolo. E se fosse andata così il cast del grande film sugli Stati del Sud sarebbe stato tutto inglese. Comunque la Twenty Century Fox quell’anno – un anno d’oro per il cinema americano (da Ombre rosse al Mago di Oz, da Ninotchka a Mr Smith va a Washington) – produce The Hound of the Baskervilles, ingaggiando Basil Rathbone e Nigel Bruce rispettivamente per i ruoli di Sherlock Holmes e del Dr. Watson. A dire la verità il primo nome sulla locandina – e quello che ha il cachet più alto – è quello di Richard Greene, che interpreta Harry Baskerville. Richard non farà particolarmente successo a Hollywood, torna in Inghilterra e qui negli anni Cinquanta gira una fortunata serie per ragazzi dedicata a Robin Hood. Quel film è un successo inaspettato, in pochi mesi viene girato The Adventures of Sherlock Holmes e i nomi di Rathbone e Bruce sono in alto sopra il titolo. Dal 1942 al 1947 usciranno altri dodici film dedicati al detective di Baker Street – prodotti dall’Universal – e dal ’39 al ’46 i due attori riprendono i loro personaggi in una popolarissima serie radiofonica. Ormai Basil Rathbone non è più il cattivo dei film di cappa e spada, è Sherlock Holmes, con il cappello da deerstalker e il mantello Inverness.

Il personaggio rimane incollato a Basil che, faticando negli anni successivi a trovare buoni ingaggi cinematografici, per lavorare – e, dicono i maligni, mantenere il costoso stile di vita della seconda moglie – non esita a indossare i panni del detective per una puntata del popolarissimo show di Milton Berle e per gli spot degli insetticidi Getz. Tenta di portare Sherlock anche a Broadway, ma lo spettacolo è un fiasco. Basil vorrebbe Nigel accanto a sé, ma l’amico sta male. La sua morte l’8 ottobre 1953, proprio durante le prove, deprime Rathbone e lo spettacolo viene chiuso solo dopo tre repliche.

Basil e Nigel: i più famosi nella parte
Non è facile per Basil Rathbone continuare a lavorare dopo Sherlock Holmes. Ritorna volentieri a teatro dove ottiene grandi soddisfazioni. Nel 1948 riceve un Tony per la produzione originale di The Heiress. Ma l’anno successivo per l’adattamento cinematografico viene scelto Ralph Richardson, con Olivia de Havilland nella parte della figlia. Lavora molto in televisione, incide dischi di storie dell’orrore, come The Night Before Christmas, e molti racconti di Edgar Allan Poe – insieme a Vincent Price – e accetta di partecipare a thriller commerciali di scarsa qualità e basso budget. Con Boris Karloff, Vincent Price e Peter Lorre diventa uno dei Big Four dei film horror dell’American International Pictures. Insieme nel 1963 girano The Comedy of Terrors, film che ricordiamo soltanto per il cast.

Finalmente nel 1955 Basil Rathbone ritorna a tirare di scherma. Il film è la commedia musicale The Court Jester, scritta e diretta da Melvin Frank e Norman Panama per il genio comico di Danny Kaye. L’attore, che interpreta Hubert Hawkins, un menestrello che si finge il giullare alla corte dell’usurpatore del regno di Inghilterra, dimostra tutto il suo talento nelle scene comiche e nei numeri musicali e verso la fine della storia ingaggia un lungo duello con Basil che interpreta il malvagio Lord Ravenhurst, con una buona dose d’ironia ricordando i successi degli anni Trenta. Grazie a un incantesimo della strega Griselda, la nutrice della principessa Gwendolyn, una bravissima Angela Lansbury. Hubert, che non ha mai impugnato una spada diventa un abilissimo schermidore, capace di tagliare in due una serie di candele senza spegnerle o di bere mentre duella, peccato che la magia non sia troppo potente e basti uno schiocco di dita per far tornare Hubert il menestrello fifone che deve parare i colpi del perfido Ravenhurst. Anche questa volta Basil deve insegnare al collega come affondare i colpi, perché ancora una volta è lui quello che deve perdere.

Con Kaye in The Court Jester

Basil Rathbone muore per un infarto il 21 luglio 1967.

Nel 1986 la Disney realizza un film a cartoni animati intitolato The Great Mouse Detective. Si tratta delle avventure di due topolini che vivono nella cantina di una casa vittoriana al 221/B di Baker Street: Basil che, sognando di fare l’investigatore come l’uomo che sta al piano di sopra, si getta in ogni sorta di avventure e il mite Topson che, nonostante i suoi timori, lo asseconda e lo accompagna. Gli sceneggiatori non possono chiamare che Basil il topo intraprendente che, grazie al suo acume e al suo coraggio, sconfigge il perfido Rattigan – che ha la splendida e inquietante voce di Vincent Price. Gli autori del film per dare la voce al personaggio di Sherlock Holmes utilizzano proprio la voce dell’attore scomparso diciannove anni prima, campionata da una lettura del 1966 di The Red_Headed League. Perché Sherlock Holmes può essere solo Basil Rathbone, lo spadaccino destinato a perdere sempre.

  • Luca Billi ha pubblicato il romanzo Anything Goes (Villaggio Maori Edizioni), tra i cinque migliori libri musicali del 2022 per il premio CartaCanta. Anything Goes è anche uno spettacolo teatrale. Prossima tappa a Ferrara, il 21 maggio, ore 16.30, ai Giardini di Palazzo Schifanoia. Per tenersi informati, qui

Credit: Pictured are John Barrymore, Leslie Howard and Basil Rathbone: MGM. Basil Rathbone 1892 – 1967 by oneredsf1 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0. CC BY-NC-SA 2.0. Basil Rathbone – Nigel Bruce (1) by oneredsf1 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0. Tyrone Power, J Edward Bromberg, Basil Rathbone – by Movie-Fan is licensed under CC BY-NC-SA 2.0. Basil Rathbone as LeVasseur in Captain Blood by Predicador Malvado is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.… Watson and Holmes! by x-ray delta one is licensed under CC BY-NC-SA 2.0. pz0098a by cosmorochester collects is licensed under CC BY-NC-SA 2.0. Son Of Frankenstein: B&W-Still # 931-86A-AD by mpfau64 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.

 

 

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