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Allonsanfàn
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Chi sa dire davvero che ore sono? Nimic, il corto di Yorgos Lanthimos, online su MUBI

Presentato al Festival di Locarno del 2019 e al XVIII Ravenna Nightmare Film Fest, il nuovo cortometraggio di Yorgos Lanthimos è uscito il 27 novembre sulla piattaforma MUBI.

Gli attori principali sono Matt Dillon e Daphne Patakia, bella, bellissima che rivedremo sul grande schermo quando uscirà Benedetta di Paul Verhoeven, previsto per un Festival di Cannes 2021 che possiamo solo sognare davanti al pc, per ora.

Si intitola Nimic e dura 10 minuti.

Un violino che suona. Mattino, sole. Interni in legno, tende bianche, lenzuola. Colazione in famiglia.

Prove di concerto in un teatro vuoto, sempre più poetico di quando invece si riempie.

Un altro teatro, una qualunque metropolitana riempita di burattini umani silenti e seduti, in una qualsiasi metropoli opaca. Attraversamenti pedonali, asfalto e clacson, sapori di città, insomma.

Ci sono voci che parlano, si fanno delle domande, sempre le stesse, ma la gente non sente, pur avendo le stesse domande da fare agli altri. Il sottostrato nascosto degli umani, l’intima paura di trovare (o perdere) la propria identità sembrano essere i veri temi di questi 10 minuti di cinema. Del resto Lanthimos, della sua inquietudine per i retroscena della facciata più visibile della vita umana ci ha già mostrato belle scene, in The Lobster per esempio o anche in Il Sacrificio del Cervo Sacro.

Perché scegliere la formula corta questa volta? Non abbiamo più tempo per guardare i film lunghi o non ci sono più i soldi per farli? Senza cercare l’effetto polemico, sempre un po’ di troppo nel tentativo di suscitare opinioni altrui – e in questo caso ogni polemica andrebbe contro l’esperimento semplicemente semplice che il regista ci propone – molto spesso è solo l’idea-matrice dell’esperimento cinematografico che ne definisce poi il formato. La forma diventa sostanza, e viceversa, si direbbe in architettura. Cortometraggio è quindi questa volta la parola chiave di Yorgos Lanthimos, che ci invita a prendere il tutto con semplicità, come una proposta, un accenno di ricerca che condivide col pubblico quasi in intimità, come una sorta di “guardate qui, guardiamo insieme cosa ne viene fuori, ho girato questa cosa”, che di certo resta piacevole, e fatta benissimo, seppur senza un punto conclusivo, come ogni ricerca che sia tale. Resta aperto a un “to be continued” che ad alcuni disturba sempre. Di certo a Lanthimos non si può negare una ricerca assai attenta, sia stilistica che di contenuto, che lo porta ormai da anni in primo piano sulla scena del nuovo cinema d’essai contemporaneo.

Era dal 2001 che non si cimentava in cortometraggi, dopo i successi dei film già citati, tra i quali l’ultimo, La favorita, che ha ricevuto 10 nominations agli Oscar, anche se sono ben altri i riconoscimenti che valgono nel buon cinema d’oggi.

Lasciando stare i riflettori da festival, che del resto restano spenti ancora per un po’, il regista greco si affida, anche lui, a una piattaforma online. MUBI Cinema, poco conosciuta in Italia – dopo La Cinetek, che non è disponibile però su territorio italiano – potrebbe essere forse la migliore piattaforma di buon vero cinema online, vecchio e nuovo ma sempre buono.

Così, per approfondire le ricerche…

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