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Altremuse, un’idea social per raccontare l’arte

Raccontare l’arte con stile glam ma senza rinunciare all’alto contenuto accademico: Altremuse nasce con questi presupposti, nella primavera del 2020. Oggi, a poco più di un anno e mezzo dalla sua creazione, conta quasi 6.000 followers su Instagram e si sta affermando sempre di più come una delle giovani voci del panorama culturale.

È un’idea che avevo in mente da molto tempo. Creare uno spazio di divulgazione accessibile, attuale e inclusivo per proporre una nuova critica d’arte, per dare luce a tutto ciò che nel corso della storia dell’arte, in genere, è stato relegato nell’ombra: le storie femminili, le storie delle minoranze, i punti di vista non eurocentrici. Insomma, volevo parlare di storia dell’arte, dalle sue origini a oggi, in un’ottica interdisciplinare e moderna, che unisse un’alta conoscenza della materia e una solida metodologia a un’estetica giovane, attuale e fresca, utilizzando il mezzo e il linguaggio dei social. Un modo per combattere quel forte accademismo ed elitarismo che sembra avere separato ormai l’arte, i musei e le gallerie dal pubblico italiano.

Ed è un’idea che sono riuscita a realizzare finalmente durante il primo lockdown. Nell’aprile 2020 stavo lavorando alla mia tesi magistrale e ne parlo con Carlo Cosio, che in quel momento sta finendo un master in produzione cinematografica a Los Angeles. Insieme lavoriamo sull’idea e da lì a poco mettiamo insieme un piccolo gruppo di lavoro. Al progetto si unisce subito Edi Guerzoni, mia compagna di studi di all’Ecole du Louvre di Parigi.

I mesi successivi sono mesi di lavoro, di telefonate zoom oltre oceano e di flusso creativo. Così prende vita il team: Valeria Accurso diventa direttrice artistica del progetto, Elisa Chiari regista di quelli che saranno gli igtv, Francesca Trovato si occupa della fotografia, Valentina Woo è la make-up artist. Francesca Melis diventa la social media manager e arrivano anche Lauro Rossi al montaggio, Mathieu Narduzzi alle animazioni per i video e Francesca Bruna compone le musiche originali per i video.

Sofia Schubert Altremuse
Sofia Schubert

È cosi che Altremuse fa il suo debutto su Instagram nel settembre del 2020, dopo cinque mesi di intenso lavoro. Fin da subito è chiaro che il progetto è in grado di colmare un vuoto in quello che è oggi il mondo della comunicazione e divulgazione da social media, il successo infatti è immediato.

Altremuse è il primo progetto nel panorama italiano a usare le opere d’arte, scelte in maniera diacronica, per trattare i grandi dibattiti della contemporaneità che caratterizzano la generazione Z e quella dei giovani millenials: il genere, il lavoro, il post colonialismo, il consumismo, la periferia, la moda. Perché per le Altremuse parlare di storia dell’arte e di prodotti visivi vuol dire parlare di attualità, di politica e di antropologia, perché la storia dell’arte è specchio della società, passata e presente.

Oggi la redazione si è allargata grazie a Clara Perez Almodovar, Ray Trayen e altri collaboratori esterni. Ad aprile è il magazine Vice a contattare la redazione di Altremuse per scrivere un articolo sulla serie tv sulla vita di Leonardo da Vinci. A giugno avviene la prima commissione da parte di un museo: la Fondazione Brescia Musei chiede di realizzare dei video per celebrare il decimo anniversario dell’inserimento del sito di Brescia Longobarda nel patrimonio mondiale dell’Unesco.

Il nostro prossimo obiettivo? Continuare a divulgare, moltiplicare i punti di vista sulla disciplina della storia dell’arte e di conseguenza aiutare a sviluppare un senso critico nei confronti di ciò che ci circonda. Ma soprattutto, collaborare con le grandi istituzioni culturali italiane per cercare insieme di rendere l’arte un’opzione di intrattenimento quotidiana e accessibile a tutte e a tutti.

  • Sofia Schubert, 27 anni, bresciana, è laureata in Storia dell’arte all’università Ca’ Foscari di Venezia e ha conseguito un master all’Ecole du Louvre di Parigi, città dove vive e lavora in una galleria d’arte.
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