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Napoli. Antichi giocattoli all’Archivio di Stato

Come giocavano i nostri padri, nonni e avi? Lo scopriamo a Napoli, nelle sale monumentali dell’Archivio di Stato, una costruzione  straordinaria che si dipana su 24mila metri quadrati, 300 stanze in un antico monastero benedettino, le cui prime strutture risalgono all’VIII secolo, destinato a quest’uso istituzionale sin dai primi dell’800.

Qui è in atto una sorta di rivoluzione copernicana, che allarga gli orizzonti a destinatari che non siano solo ricercatori o austeri professori, ma attrae un pubblico più vasto, di tutte le età. Obiettivo raggiunto con la Fiera dei Balocchi – Mostra del Giocattolo antico (fino al 30 gennaio 2023), a cura della direttrice dell’Archivio, Candida Carrino, e del “giocattologo” Vincenzo Capuano, che insegna Storia del giocattolo all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Collezionista enciclopedico, Capuano espone circa mille pezzi della sua collezione, ben più ampia, giunta a contarne circa ottomila. Gli atri monumentali e le sale, tutti affrescati, di grande valore storico, sono inondati di vetrine con piccoli giocattoli di legno, latta, porcellana, cartapesta e materiali vari. Poi ci sono giocattoli di ragguardevoli dimensioni, di ogni epoca, a partire dalla prima metà del XVIII secolo, i più antichi attestano la perfezione degli artigiani dei tempi che furono. A nostro avviso, un capolavoro è la portantina settecentesca tappezzata di seta, dove siedono nove bambole che riproducono personaggi della corte borbonica, proveniente dalla collezione della principessa Maria José Cattaneo della Volta di Sannicandro.

mostra giocattolo antico archivio stato napoli
La portantina nella Sala Catasti @LeonardoMarciano

Le bambole tengono banco, a cominciare dalle “Pandore” fra ’700 e ’800; ma c’è anche la Barbie numero Uno, del 1959, in costume zebrato che fa da contraltare alla Bambola William & Mary, del 1740, bambola manichino a otto snodi negli arti e testa, capelli veri e un cappello di paglia.

Otto le aree tematiche dell’esposizione: oltre alle bambole, gli automi, i giochi da tavolo, i teatrini, i pupazzi e i personaggi, i giocattoli in metallo, i giocattoli in legno e i giocattoli di guerra.

Affascinanti sono le marionette dei nani di Biancaneve, risalenti al 1940, opera del famoso Vittorio Podrecca. C’è anche l’auto in latta che replica quella dei Beatles che all’epoca, nel 1964, arrivarono in Spagna. E sono stupefacenti gli Automi da vetrina, che si muovono con o senza carillon, ennesima testimonianza dell’ingegno dei nostri avi; o i giochi da tavolo, progenitori degli attuali videogiochi.

Mostra giocattolo antico Napoli
La sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli

Una apposita sezione è dedicata ai giocattoli delle dittature: i bambolotti Balilla sono accostati a un’automobilina in latta che riproduce perfettamente, con tanto d’occupanti, l’auto scoperta di Adolf Hitler. Anche i giocattoli erano utilizzati come strumento di propaganda, per plagiare le nuove generazioni.

Mostra gratuita, è aperta nei giorni feriali, dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 09 alle 13.30.

Foto in apertura: Cavallo a ruote @LeonardoMarciano

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