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A teatro i Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo

In dieci anni più di 26 mila. Donne, uomini e bambini annegati nel Mediterraneo a bordo di barconi su cui erano saliti per fuggire da fame e guerre e con il sogno di raggiungere l’Europa. Li ha contati (anzi, li sta contando perché la strage non ha fine) l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che dal 2014 lavora al Missing migrant project. Il progetto monitora tre rotte: Mediterraneo centrale, occidentale e orientale. La prima, che collega la Libia e la Tunisia all’Italia, è la più letale in tutto il mondo con oltre 17 mila tra morti e dispersi dal 2014 a oggi.

Un numero enorme e anche sottostimato perché di moltissimi naufragi non si saprà mai nulla. Così come di tanti di quei migranti non si saprà mai il nome.

Dal 20 al 25 giugno, Laura Curino e Renato Sarti portano in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano Naufraghi senza volto, reading basato sul libro omonimo (Raffaello Cortina editore) scritto dall’antropologa forense Cristina Cattaneo e vincitore del premio Galileo 2019.

Naufraghi senza volto Cristina Cattaneo
Renato Sarti e Laura Curino in Naufraghi senza volto. Credit: Laila Pozzo

Naufraghi senza volto, già rappresentato al Piccolo Teatro Strehler il 29 novembre 2021 allora con Angela Finocchiaro, è una speciale lettura teatrale che racconta il dramma dei naufragi nel Mediterraneo dal punto di vista di chi lavora per restituire, attraverso le analisi autoptiche, l’identità a chi è morto in mare.

Quanto mai sarà grande la sofferenza di chi ha visto partire, su un barcone, una persona cara, e di lei non saprà più nulla?

Si chiama ambiguous loss (perdita ambigua) il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse, un lutto che non si riesce a elaborare, perché non c’è la presenza di un corpo a confermarne la morte. Al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale. In questo contesto opera il Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università di Milano, diretto da Cristina Cattaneo. Che nel suo libro Naufraghi senza volto racconta il lavoro che il laboratorio svolge in collaborazione con diverse organizzazioni di volontariato, la Marina militare e la Croce Rossa internazionale.

Naufraghi senza volto Cristina Cattaneo

Il libro ci ricorda quanto è accaduto nell’ottobre 2013.

Il 3 ottobre di quell’anno un barcone partito da Misurata, in Libia, si rovescia a mezzo miglio da Lampedusa. I morti saranno 368 morti, i dispersi una ventina. Otto giorni dopo un’altra tragedia, che verrà chiamata “la strage dei bambini”. Affonda un barcone con a bordo circa 200 persone, tra cui una sessantina di minorenni.

Il libro ci ricorda quanto è accaduto il 18 aprile 2015.

Quel giorno un peschereccio partito da una spiaggia a una cinquantina di chilometri da Tripoli si ribalta nel canale di Sicilia. Un numero certo di quanti fossero a bordo non ci sarà, ma sono molti i testimoni che parlano di 850 o anche mille persone, tra cui una cinquantina di bambini. Su 566 cadaveri recuperati Cattaneo e la sua équipe effettueranno le analisi autoptiche, la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati. Sul corpo di un ragazzo troveranno un sacchetto di terra del suo Paese, l’Eritrea; su quello di un altro, proveniente dal Ghana, una tessera della biblioteca. E all’interno del giubbotto di un bambino la sua pagella di scuola.

Elementi che in molti casi sono riusciti a dare un nome a chi altrimenti lo avrebbe perduto per sempre. Restituendo una storia, una identità e perfino la dignità alle vittime dei naufragi del Mediterraneo.

Naufraghi senza volto Cristina Cattaneo
Cristina Cattaneo

Da questo libro intenso e importante di Cristina Cattaneo è nata la lettura teatrale, affidata quest’anno alle voci di Laura Curino e Renato Sarti che ne ha curato la stesura.

 

Naufraghi senza volto, dal 20 al 25 giugno 2023 al Piccolo Teatro Grassi di Milano. Lettura teatrale tratta dal libro Naufraghi senza volto (Raffaello Cortina Editore) di Cristina Cattaneo con Laura Curino e Renato Sarti. Produzione Teatro della Cooperativa.

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