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Allonsanfàn
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Leggere. Dan Chaon, Il riflesso del passato: un thriller nell’America dei losers

You Remind Me of Me (Il riflesso del passato) si apre nel marzo del 1977 a Little Bow in South Dakota: Jonah, sei anni, viene morsicato, quasi sfigurato, da Elizabeth, il dobermann di casa. La cicatrice gli rimarrà in faccia come il simbolo forte di un’identità flebile.

Nella stessa primavera, il bambino Troy, sdraiato su una poltrona a sacco davanti a un trailer a St. Bonaventure in Nebraska, sta pensando – e lo penserà sovente, nonostante i guai, un’esistenza sempre in bilico, la pratica del piccolo spaccio, l’esperienza del carcere – che la vita non è poi così male.

Salto indietro nel tempo, al gennaio del 1966: la giovane Nora rinchiusa con ignominia in una casa per ragazze madri – una sorta di lager dominato dalla cattiva fede della signora Glass – si sbarazza, dandolo in adozione, del bambino che aveva in grembo.

Salto in avanti all’estate del 1997, di nuovo in Nebraska: il piccolo Loomis, soprannominato Ometto, sparisce dalla casa di nonna Judy, l’energica maestra in pensione, che lo ha in tutela dopo il disastro della vita dei genitori, Troy (sì, proprio lui) e Carla, la figlia tossica sparita dalle parti di Las Vegas.

Dan Chaon (1964, Sidney, Nebraska) è prima di tutto un apprezzato scrittore di short stories e si vede: qui incastra abilmente possibili racconti a sé come fossero tessere di un puzzle, fino a ricavarne un romanzo con mistero – che fine ha fatto l’ometto Loomis? – un thriller di fatto che però ha le sue immagini maggiormente significative nella descrizione di una quotidianità più che dimessa degradata.

I quattro capitoli iniziali, il cui schema temporale si ripeterà con variazioni, tracciano già le coordinate della geografia sentimentale del romanzo e di un’America a un tempo piccola e sterminata, dove Chaon muove e sorveglia i passi dei suoi figli e dei suoi genitori – più che probabili losers, secondo il topos o luogo comune: si tratta di personaggi assai simili a quelli che abbiamo conosciuto in tante storie made in Usa scarne ed ellittiche o in innumerevoli country songs – meglio: alt country songs – cucinate e suonate a distanze siderali dalla New York degli intellettuali e dalla Los Angeles che fa il grande spettacolo.

Quelli di Chaon sono eroi pazienti e disperatamente ingenui come Jonah – l’ex bambino dal nome di profeta sempre nostalgico di una mamma Balena – che guida verso il futuro, ascoltando in auto, invece di Stolen Car di Bruce Springsteen, il nastro di un manuale how to per migliorare la propria personalità o costruirne una ex novo.

Jonah, il cuoco che tiene gli occhi bassi, e si mette sulle tracce di Trey, il fratello perduto, forse perché “…paragonato alla maggior parte degli esseri umani, Jonah esisteva a malapena – non era niente, solo un fascio di frammenti casuali di storie e ricordi che portava con sé, una sequela di mutevoli stati d’animo”.

NN Editore aggiunge questo romanzo (uscito in Usa nel 2004) a La volontà del male (Ill Will, 2017) e si appresta a stampare le short stories di Chaon, Among the Missing, finaliste al National Book Award 2001. Si viene a formare così un’altra piccola galassia americana, da porre accanto a quella della Holt di Kent Haruf e della (meno fortunata commercialmente) Grouse County di Tom Drury.

IL LIBRO Dan Chaon, Il riflesso del passato, traduzione di Silvia Castoldi, NN Editore

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