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Allonsanfàn
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Lo straordinario corto La Jetée​, in ricordo di Peter Lindbergh (e ispiratore per Fondazione Prada)

Grossomodo. Un bambino si trova all’aeroporto di Orly – da cui il titolo, essendo La Jetée il molo d’imbarco o, meglio, “la piattaforma di osservazione dell’aeroporto d’Orly. La lunga piattaforma si proietta su quella terra di nessuno in cemento, punto di partenza per altri mondi” (J. C. Ballard, 1966) – il bambino, dicevamo, assiste a un omicidio e si fissa su un volto di donna. Trent’anni dopo, la storia prosegue – il bambino è un uomo ossessionato da quell’immagine femminile – in una Parigi devastata e distopica, quasi annientata da un olocausto nucleare, tra i cui incubi collettivi spiccano rudimentali ricerche per viaggiare indietro nel tempo.

Grossomodo. È infatti un UFO nella storia del cinema il cortometraggio fantascientifico La Jetée, 28 minuti firmati nel 1962 dal francese Chris Marker, poiché altro non è che uno sperimentale photo-roman con imperturbabile voice over, costituito da un’infinitesimale sequenza filmica – una scossa, un battito di ciglia, la donna che socchiude gli occhi – e una serie di fotogrammi statici.

Si può vedere o rivedere, cercando di penetrarne l’enigma (anche formale), La Jetée, tra i film in lingua originale del martedì – gratuiti e in streaming per 24 ore – nella rassegna di Armani/Silos Heimat. A Sense of Belonging sulla piattaforma della Cineteca di Milano.

L’iniziativa dedicata a Peter Lindbergh (1944-2019), approfondisce la conoscenza del fotografo, muovendosi tra i titoli e gli autori a lui cari, incontrati o appartenenti alla sua formazione. Minimo comun denominatore: la donna, “presentata attraverso uno sguardo incontaminato e autentico”.

La Jetée, che com’è noto ha ispirato L’Esercito delle 12 Scimmie (1995) di Terry Gilliam, è in questi giorni protagonista pure della sfida elitaria lanciata mesi fa da Finite Rants – un progetto di Fondazione Prada – a otto artisti: confrontarsi mediante un video con la vertigine a frammenti di Marker. Sono visibili, tra gli altri, i lavori del regista e scrittore tedesco Alexander Kluge in coppia con il fotografo giapponese Satoshi Fujiwara, e del regista francese Bertrand Bonello.

Questi, invece, i film della serie Lindbergh

La Jetée di Chris Marker
Martedì 5 gennaio dalle ore 10 per 24 ore
Ossessione di Luchino Visconti
Martedì 12 gennaio dalle ore 10 per 24 ore
Everywhere At Once di Holly Fisher
Martedì 19 gennaio dalle ore 10 per 24 ore
Pina Bausch, Der Fensterputzer di Peter Lindbergh
Martedì 26 gennaio dalle ore 10 per 24 ore

  • Fulvio Carbonato è un pubblicista milanese
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