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Enrico Deaglio. L’America di Trump e quella di George Floyd

Il bando di Trump dai social network ha fatto sparire dalla scena pubblica l’ex presidente degli Stati Uniti. E con lui il ricordo dell’assalto a Capitol Hill che forse in Italia abbiamo considerato al pari di una carnevalata senza dare la giusta considerazione. In Cose che voi umani (Marsilio) Enrico Deaglio prova a suo modo a rimettere le cose a posto scegliendo, chissà perché, la strada del romanzo dove la trama, inesistente, serve unicamente a raccontare l’America di Trump e i riflessi italiani. Deaglio mette insieme i fatti, gli episodi con il suo gusto per il dettaglio. E illumina di nuova luce i mesi passati, con il difetto di raccontare ciò che è ancora troppo vicino a noi e per questo ci sembra cronaca e non storia con vicende non ancora decantate.

Cose che voi umani Enrico Deaglio Marsilio

C’è l’apparire sulla scena di QAnon (che sta per Q l’anonimo), di cui in Italia si inizia a parlare quando negli Usa era già un fenomeno importante. Il primo articolo lo lessi sul Foglio e raccontava di Trump che stava salvando il mondo da un culto satanico di pedofili e cannibali. Roba grossa dove i Clinton per esempio erano coinvolti. Giustamente Deaglio ricorda la frase di Blade Runner “Ho visto cose che voi umani…” per narrare come una teoria complottista per squilibrati diventi parte integrante dell’ideologia del nuovo Partito Repubblicano, quello che si abbandona nelle mani di Trump e che subisce la forte influenza delle chiese evangeliche. I tea party, che avevano contribuito a spostare sempre più a destra il grand old party, si evolvono togliendo spazio ai centristi, alle vecchie figure che non vedevano i democratici come un nemico da abbattere, turpi pedofili. Il processo era già iniziato con Obama e la presidenza di un nero mai digerita da un pezzo importante della società americana. Trump dà fiato a tutto questo, solletica le formazioni di estrema destra, permette che teorie e idee fino a poco tempo prima impronunciabili in pubblico diventino parte del dibattito politico.

Si arriva così al 6 gennaio 2020 e a Jacob Chansley, alias Jack Angeli, lo sciamano, che sale alla ribalta mondiale entrando a torso nudo al Congresso con un copricapo di pelliccia, lunghe corna di bisonte e una lancia sulla cui punta è appesa una bandiera americana. Trump e lo sciamano mettono in evidenza quanto può essere fragile la democrazia con un racconto che parte da lontano, dalla febbre religiosa del dopoguerra nel Sud all’avvento di Reagan e allo sviluppo del pensiero neocon con la guerra contro Saddam e le sue mai trovate armi di distruzione di massa.

Deaglio si addentra nella storia e traccia un parallelo fra Trump e l’assalto al congresso, e Lenin e la presa del palazzo d’inverno. Parla della nazificazione della Germania e unisce i punti che disegnano il quadro dello sviluppo dell’estremismo di destra che va al potere negli Usa. Cita Turner Diaries di Andrew Macdonald (pseudonimo di William Luther Pierce III), uscito in America nel 1978 e in Italia nel 2015 con il titolo La seconda guerra civile americana. Testo di culto per gli estremisti della destra statunitense, racconta un assalto al Congresso, e pare abbia ispirato una delle più sanguinose stragi degli ultimi decenni, quella compiuta il 19 aprile 1995 da Timothy McVeigh, il terrorista che ammazzò 168 persone a Oklahoma city per vendicare la strage di Waco e i 76 membri di una setta religiosa uccisi da Fbi e Delta Force.

Frammenti, episodi, tessere di un puzzle che messe assieme permettono di comprendere meglio quanto accadde il 6 gennaio 2020. E i riflessi che, come succede spesso quando ci sono di mezzo gli Usa, ha avuto su di noi. L’Italia diventa un Paese importante per Trump e per Steve Bannon perché il governo M5S-Lega può essere una leva per scardinare l’Unione europea. C’è quel Salvini che ha una posizione forte sull’immigrazione: «La pacchia è finita» dice il leader leghista a Vicenza proprio il 2 giugno 2018, festa della Repubblica, quando, come racconta Bianca Stancanelli nel libro La pacchia (Zolfo editore), in una fornace abbandonata nelle campagne calabresi un giovane africano viene ucciso con una fucilata alla testa. Si chiamava Soumaila Sacko, aveva 29 anni, veniva dal Mali. La vicenda in Italia passa quasi sotto silenzio.

Negli Usa però la democrazia è ancora viva e il 14 dicembre 2020 Joe Biden diventa il nuovo presidente. Ma il cammino verso il 20 gennaio, data di insediamento, è lungo e passa per quel 6 gennaio. E poi, quando Biden è già alla Casa Bianca, c’è l’assassinio di George Floyd e il video del poliziotto con il ginocchio sul collo di un uomo che implora pietà.

È il momento del Black lives matter e di qualcosa che forse potrebbe cambiare in meglio l’America e non solo quella.

Ci sarà un mondo prima e dopo George Floyd?

Il libro. Enrico Deaglio Cose che voi umani (Marsilio)

credit foto in apertura: author Elvert Barnes. File is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic license.

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