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Allonsanfàn
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Aumenta il divario tra ricchi e poveri. Dicano i partiti qual è il vero problema

A DiMartedì da Floris, su La7, ci hanno spiegato che dovranno gravare sulle pensioni i problemi dovuti al calo dei contributi che versano i più giovani, al decremento demografico da un lato e all’aumento del tempo di vita dall’altro. Questo perché le pensioni dovute agli anziani si pagano con i contributi dei giovani.

Perché non ci dicono che il divario fra ricchi e poveri cresce in tutto il mondo e anche in Italia? Come mai non si potrebbe invertire il processo prelevando le risorse dai ricchi a vantaggio dei poveri?

Perché vorrebbe dire un aumento delle tasse sui redditi per aliquote crescenti? Perché vorrebbe dire attingere anche ai grandi patrimoni? Perché vorrebbe dire la crescita dello Stato sociale onde aiutare le giovani coppie a fare più figli? Perché vorrebbe dire colpire evasione ed elusione fiscale?

Lo sappiamo tutti che è così, ma si giustificano dicendo che questi provvedimenti non aiuterebbero gli investimenti che servirebbero per creare nuova occupazione.

Però non ci dicono mai quanti soldi intanto i ricchi portano all’estero, quante imprese delocalizzano, quante crisi delle banche derivano da una distribuzione clientelare di denaro che poi gli utilizzatori non restituiscono ecc. ecc…

Elaborino (questi esperti e i loro promotori politici se ci sono) un programma intrecciato fra le suddette tematiche di governo e/o di opposizione. Provino a farci capire l’insieme con la stessa facilità con cui ci illustrano la problematica dei rapporti fra i più vecchi e i più giovani riguardo alle pensioni. E i partiti ci dicano chiaramente da che parte stanno se vorranno che i non votanti tornino alle urne. Sennò le contraddizioni prima o poi esploderanno, ma per altri e imprevedibili versi.

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