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Right to read, libri e biblioteche per i bambini “invisibili”

È un viaggio in regioni del mondo dove essere bambini è difficile a causa di guerre, povertà e crisi umanitarie spesso dimenticate. Un progetto che ha l’obiettivo di creare biblioteche scolastiche e di comunità in Burkina Faso, Kosovo, Capo Verde, Siria, Guinea Conakry, Ucraina orientale, Senegal, Artsakh, Benin. Si intitola Right to read – Leggere è un diritto ed è realizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con l’assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte.

Dodici scuole in zone dove studiare è ancora quasi impossibile riceveranno ciascuna una fornitura di libri e una donazione in denaro per allestire e arredare gli ambienti e acquistare beni strumentali e materiali informatici.

Ad arricchire le nuove biblioteche saranno inviati in particolare capolavori della letteratura italiana in lingua originale e tradotti nelle lingue locali. Per divulgare la nostra cultura quale vettore di pace e dialogo e per promuovere, nello stesso tempo, la lettura negli idiomi di appartenenza, che costituiscono parte di un retaggio identitario troppo spesso messo a rischio da conflitti e crisi umanitarie.

Ci sarà anche iI silent book, il cosiddetto libro senza parole, che parla quindi tutte le lingue e in cui l’illustrazione e la storia giocano un ruolo fondamentale creando un linguaggio universale che è quello della lettura in senso lato.

«La questione centrale del nostro presente è l’infanzia dimenticata. L’infanzia invisibile» ha detto Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori nel corso della presentazione del progetto avvenuta durante il Salone internazionale del libro di Torino. «E noi proviamo a esserci attraverso la lettura. Perché la lettura non è soltanto svago, impegno, iter scolastico. È qualcosa di più. Attraverso questa esperienza si conquista la libertà più preziosa: guardare al mondo, specchiarsi in esso, attraverso le parole. Crediamo dunque che donare libri a bambini invisibili sia un modo per dare loro un’occasione di libertà».

Grazie anche alla collaborazione con alcune ong, l’intervento di Right to read – Leggere è un diritto raggiungerà in Kosovo la scuola “Milun Jakšić” di Banja, dove le mai sopite tensioni etniche dei Balcani sottopongono le enclave ortodosse serbe a discriminazioni e violenze. In Artsakh il progetto ricostruirà una biblioteca scolastica nella capitale Stepanakert ferita dai recenti bombardamenti azeri, così come avverrà nelle due cittadine di Jassinovataja e Debal’tsevo, dove il conflitto ucraino contro Donetsk ha provocato 15 mila vittime dal 2014 a oggi. A Nanoro e Ouahigouya, in Burkina Faso, a Adjoum in Benin, a Ratoma in Guinea Conakry, e a Louga, Pikine e Mbakè in Senegal, si invieranno libri e attrezzature per le biblioteche scolastiche. Sull’isola di Fogo a São Filipe, Capo Verde, gli studenti delle scuole comunali riceveranno libri e attrezzature per la biblioteca. A Maaloula in Siria, piccola località vicina a Damasco dove la Regione Piemonte ha sostenuto la ricostruzione dell’asilo San Giorgio, verranno donati dei libri.

«Sogno che in ogni luogo colpito da fame e guerra i bambini possano avere un posto sicuro dove viaggiare con la fantasia» ha detto Maurizio Marrone, assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, «ispirati dalla bellezza della letteratura a ricostruire le loro nazioni».

Nella foto in apertura il cuore rosso, logo dell’iniziativa Right to read – Leggere è un diritto

 

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