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Allonsanfàn
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A teatro una grande storia d’amore: Anna dei Miracoli

Sentimenti contrastanti. Amore e odio. Pietà e rabbia. Speranza e senso di sconfitta e di inadeguatezza. Si “respira” tutto questo, in uno scontro doloroso con un qualcosa di enorme e terribile, in Anna dei Miracoli, pièce teatrale prodotta dal Teatro Franco Parenti di Milano per la Lega del Filo d’Oro, che racconta con grande intensità qualcosa in grado di stravolgere la vita con un dolore inenarrabile.

Cosa succede quando in una famiglia arriva il figlio “diverso”? Cosa accade a un padre e a una madre che non riescono comunicare con il loro stesso figlio? Cosa percepisce di quello che ha intorno un bambino che non vede e non sente? Sarà consapevole della sofferenza sua e degli altri?

Ispirata alla storia vera della sordocieca Helen Keller che riuscirà a imparare a parlare, leggere, studiare e avere una vita autonoma grazie all’intervento della sua insegnante Anne Sullivan, Anna dei Miracoli di William Gibson riporta in teatro con uno sguardo contemporaneo la pièce del famosissimo film The Miracle Worker del 1962, diretto da Arthur Penn e interpretato da Anne Bancroft. Prima di diventare film, Anna dei miracoli debuttò a Broadway nel 1959, rimase in scena per oltre settecento repliche e vinse il Tony Award per la migliore opera teatrale.

Helen Keller, vissuta negli Stati Uniti tra la fine dell’800 e gli anni Sessanta del ’900, divenne sordocieca a poco meno di 2 anni, probabilmente in seguito a meningite. Sarà Anne Sullivan, anche lei parzialmente non vedente, a insegnarle – con pazienza, dedizione e autorevolezza – a comunicare grazie alla lingua dei segni tattile. Helen Keller nel 1904 si laureò con lode e come avvocato si impegnò in molte cause per i diritti delle persone con disabilità. Scrisse Storia della mia vita, tradotto in 50 lingue, primo di undici libri, e numerosi articoli che la resero un’autrice famosa in tutto il mondo.

Sul palco del Parenti noi del pubblico assistiamo a una grande storia d’amore. Spiegata benissimo da Mascia Musy attrice protagonista nel ruolo di Anne Sullivan: «Anna dei Miracoli è la storia di un amore grandissimo, forse il più grande. Non ci racconta di un amore fra maschio e femmina, né di quello immenso e folle fra Romeo e Giulietta, e neppure di quello assoluto tra un genitore e un figlio. L’amore di questa storia è quell’amore universale e straordinario di chi si prende cura del più debole semplicemente perché è “diverso” e proprio per questo ha bisogno di aiuto e di amore più di chiunque altro».

Anna dei miracoli di William Gibson, adattamento e regia di Emanuela Giordano, con Mascia Musy, Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci, Laura Nardi. Produzione Teatro Franco Parenti per la Lega del Filo d’Oro. Fino al 22 maggio al Teatro Parenti di Milano.

Foto in apertura: credit Margherita Mirabella

  • Sabina Santilli (1917-1999), fondatrice della Lega del Filo d’Oro, diventò sordocieca a 7 anni a causa di una meningite. Sabina imparò il Braille e il Malossi, riacquistando la possibilità di comunicare, leggere e scrivere in cinque lingue. Diede vita all’Associazione che in Italia è dal 1964 il punto di riferimento delle persone sordocieche e delle loro famiglie. Ogni anno la Lega del Filo d’Oro segue oltre 900 persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali con attività di assistenza, educazione e riabilitazione.
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