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La legge del bello. Quando l’arte incontra il diritto

Nella sala di un museo o di una galleria, di fronte  al quadro del suo artista preferito, lo spettatore si chiede perché ci sia quell’opera e non un’altra e quale percorso l’abbia portata fino a lì. Si chiede quanto possa valere. Chi gli permette, e in base a quali leggi, di trovarsi faccia a faccia con l’oggetto di tanti anni di studio. Sa che è difficile trovare una risposta, dal momento che il sistema museale, e non solo, è complesso, che al grande pubblico arrivano l’opera e la critica d’arte, ma raramente il racconto di come nasce e come è gestita la scatola culturale dove lo spettatore si emoziona o semplicemente si consola guardando qualcosa di bello.

Chi ha voglia di conoscere un po’ di più questa scatola che attrae tutti, e ha al suo interno l’arte, l’antiquariato, le gallerie, le case d’asta, da oggi ha a disposizione un testo elegante e prezioso, una guida nel labirinto del bello: Quando l’arte incontra il diritto (Giappichelli Editore Torino), l’ultimo libro di Sergio Favretto, avvocato, già giudice onorario penale al Tribunale di Torino.

Quando l'arte incontra il diritto Favretto

«Oggi, di fronte al tentativo di massificare i prodotti artistici e renderli accidenti mercificati, è necessario un sussulto d’impegno a difesa della libera arte e dell’arte autentica». Nella scelta delle parole e nel tono si potrebbe riconoscere l’indignazione di un artista nel vedersi circondato di cose che con l’arte hanno poco o nulla a che vedere. Invece è Favretto che parla e offre un’antologia di storie che riguardano comportamenti bizzarri da parte di gallerie d’arte, case d’asta, fiere, mercanti e un vademecum per districarsi fra le troppe insidie che nascondono questi luoghi e questi personaggi che dovrebbero vivere, operare e favorire la bellezza dell’arte.

E dell’arte Favretto è l’avvocato difensore, appassionato e competente, che tende una mano agli amanti della pittura, della scultura e di tutte le sfaccettature della creazione artistica per metterli in guardia, puntando il dito su documentate anomalie e insieme indicando le strade corrette da percorrere.

Il volume, denso ma agile, si struttura in 12 capitoli, a loro volta suddivisi in molti “commi” che rendono agevoli la lettura e la consultazione. Se nel primo capitolo Favretto esamina Opportunità e patologie nel mercato delle opere d’arte e beni culturali, prosegue con Il bene da acquistare, ovvero chi può e deve attestare l’autenticità di un’opera d’arte, per arrivare in seguito a vestire la toga e rendere conto delle Condotte penalmente rilevanti.

Come a suggerire che l’arte è una cosa meravigliosa ma con lei non si scherza.

Presentazione Casale Quando l'arte incontra il diritto Favretto
La presentazione di Quando l’arte incontra il diritto di Sergio Favretto a Casale Monferrato.

Le sezioni successive indagano banche e fondazioni, il sistema museale, il diritto d’autore e il diritto di seguito (cioè il diritto dell’autore a una percentuale sulle vendite successive alla prima) e si conclude con Alcune pronunce giurisprudenziali e Un paradigma di avvertenze.

Con questo libro Favretto accompagna il lettore in un territorio che spesso appare incantato, ma, come in tutte le favole, nasconde dei tranelli e che l’arte autentica non merita. Perché «l’opera d’arte non è un oggetto, un prodotto, ma la combinazione di materia e di pensiero, di tecnica e di estro; è soprattutto un’alta manifestazione di libertà».

Il libro. Sergio Favretto Quando l’arte incontra il diritto, prefazione di Luciano Canfora (Giappichelli Editore Torino). il libro è aumentato con immagini nella versione enhanced rE-print, EdiXion, Milano.

Immagine in apertura. Bruno Saetti, Sole rosso, 1970 c., affresco su tela. Collezione della Fondazione di Venezia.

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