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Allonsanfàn
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I Care a Lot. Una commedia noir per Pike e Dinklage, bravi e più cattivi del regista

Il regista inglese J Blakeson (La scomparsa di Alice Creed e La Quinta Onda) ha in mano buone carte in I Care a Lot, facendo incontrare e scontrare per le ragioni del caso una algida truffatrice che interna in ospizio abbienti vecchietti divenendone la tutrice legale, e un vilain matricolato, dall’animo tinto di nero come la sua barba, appartenente a una specie organizzata di feroci criminali.

Ovvero due attori in costante stato di grazia: Rosamund Pike – che ha pure preso il Golden Globe 2020 come migliore interprete di commedia – qui quasi trasfigurata nei panni di Marla Greyson, cinica arrivista contadenari, e il piccolo grande Peter Dinklage – il mafioso russo Roman Lunyov – che sa quando viaggiare a suo comodo tra i cliché e quando accelerare di sorpresa.

Il nodo del contendere tra i due perfidi caratteri gira attorno a una vecchietta, la signora Jennifer Peterson, pensionata senza famiglia, che Marla fa internare senza scrupolo alcuno e che, cavolo!, non sembrava esser connessa con un mondo che altro che il Mondo di Mezzo… Jennifer si anima dei ripetuti ghigni diabolici di Dianne Wiest, terzo asso in mano a J Blakeson, che ha anche scritto il soggetto e la sceneggiatura ma, al contrario dei suoi personaggi, ogni tanto ha la mano che esita e un po’ trema.

J è bravo quando parte raccontando in stile docu come Marla organizza la truffa, con l’aiuto di giudici fessi e di una rete di sodali corrotti; meno quando – forse per paura di buttarla troppo in sordido noir – regala a Marla una love story più che passionale con la bella aiutante ed adepta Fran (Marla odia, e forse potrebbe pentirsene, tutti gli uomini, considerati una categoria di senza palle).

E ancora: J fa benone quando mescola thriller e commedia, dosando omicidi e grottesco grand guignol in stile Cohen – i russi spietati e scalcagnati che fanno un raid in ospizio per liberare la vecchietta -, scivola quando la butta inopinatamente in action con l’antieroina che se la cava in un paio di pericolosi frangenti per il rotto della cuffia. Era meglio, insomma, essere cattivi e appuntiti sempre e comunque, senza cercare di farsi perdonare nei siparietti.

Anche cosi, però, il film disponibile su Amazon Prime si lascia vedere bene, ha più di uno spunto di divertimento e, non spoileriamo, un buon finale beffardo. Anzi, due volte beffardo, seppure anche questo nel segno di un colpo al cerchio e uno alla botte.

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