UN BLOG
IN FORMA DI MAGAZINE
E VICEVERSA

Allonsanfàn
{{post_author}}

Fake Reviews: l’un-due del generale Figliuolo e l’aplomb dei fratelli D’Inzeo

Un due, un due, un due, il piano militare del generale Francesco Paolo Figliuolo si compone appunto di due momenti, la dose del primo vaccino e il richiamo, un due, un due, un due.

Quando è stato nominato dal premier Draghi a coordinare l’operazione vaccinazioni all’italiana si pensava a un uomo forte, purtoppo nel caos delle stanze istituzionali alla richiesta di un uomo forte si fece confusione tra il piano Solo e il piano Figliuolo. Il primo prevedeva di riportare ordine nel Paese con la deportazione degli oppositori politici in appositi campi di costrizione, quello di Figliuolo, più democratico, invece prevede che la prima settimana di primavera vengano deportati gli oppositori politici sotto i 60 anni con la riga a destra quando il sole è alto, la seconda i quarantenni con un brufolo sotto il labbro di sera, la terza i trentenni che non hanno contatti con i sessantenni con la riga a sinistra, la quarta… Insomma stanno lavorando come matti al quartier generale di Figliuolo. Che si chiama quartier generale perché lui è un generale, se fosse stato colonnello sarebbe stato il quartier colonnello, ma di Figliuolo ce n’è uno, un po’ come il vaccino che per la seconda dose nessuno sa che cosa deve fare esattamente.

L’Italia deve molto agli uomini in divisa. A cominciare dai fratelli D’Inzeo, epici interpreti del cavallo italiano, nel senso che erano due cavalieri, Piero e Raimondo, otto Olimpiadi consecutive dal ’48 al ’76, due argenti e quattro bronzi il primo, che fu generale di divisione, un oro due argenti e tre bronzi il secondo, che fu incidentalmente comandante della caserma Pastrengo e comandò le cariche a cavallo nel luglio 1960, a Roma, in piazza di Porta San Paolo in cui rimasero feriti manifestanti e deputati comunisti e socialisti.

Nel mio saggio Vita e opere dei fratelli D’Inzeo, parla il cavallo, edito da edizioni Ferrate, racconto la parabola politica e sportiva dei D’Inzeo con un testimone d’eccezione, il quadrupede costretto a inseguire gli operai licenziati con la stessa leggiadria riservate a una gara di dressage.

Mentre la Marina militare italiana per darsi un’immagine di modernità celebra la battaglia di Baia di Susa, vinta nel 1941 quando il fascismo guidava la guerra, gli Alpini guardano in avanti, oltre che in alto come si conviene a chi non teme la montagna. Michela Murgia però si è detta preoccupata dalla divisa del generale Figliuolo. Dice la Murgia che gli unici uomini che ha visto in divisa davanti alle telecamere, che non fossero le forze dell’ordine durante un arresto importante, sono i dittatori. Ecco, guardando Figliuolo in divisa con la penna sul cappello non è esattamente la paura il sentimento prevalente, ti aspetteresti che con modi spicci e autoritari sbatta in galera quelli che si sono fregati i soldi per le mascherine e i camici non regolamentari e invece stanno ancora lì al comando della regione Lombardia. Neanche i generali sono più quelli di una volta. Lo aveva capito anche il colonnello Bernacca, che continuò a essere colonnello fino alla fine, con la pioggia o con il sole, e solo quando sparì dagli occhi dei telespettatori divenne generale.

Il generale Figliuolo nemmeno quando comandava la Kosovo Force della Nato si era imbattuto in un simile caos. Divenne beniamino dei suoi uomini quando, da responsabile del logistico nell’esercito, impose un cambio di passo nella cura dei militari. Per coloro che soffrivano di emorroidi e per coloro che soffrivano di mal di gola e venivano curati in entrambi i casi con le spennellature impose l’utilizzo di differenti pennelli a seconda della diagnosi, salendo al primo posto nelle preferenze delle unità da lui comandate. Il virologo Andrea Crisanti alla nomina di Figliuolo aveva reagito dicendo che il governo doveva rivolgersi per gestire il vaccino agli stabilimenti di Amazon: “Parole da sprovveduto”, aveva commentato il generale Mario Arpino, ex capo di Stato maggiore della Difesa, convinto che una fabbrica che non insegni a saltare ai suoi dipendenti oltre al pasto anche il cerchio di fuoco sia inutile per la vita civile. Figliuolo neanche lo voleva fare il responsabile della campagna di vaccinazione, ma è persona che quando prende un impegno lo rispetta: “Sono propenso a molte concessioni pur di evitare la guerra – disse in un celebre discorso – ma è troppo tardi: ho già pagato un mese d’affitto per il campo di battaglia” (cit.).

Nella foto, il famoso fratello Piero D’Inzeo (non quello delle cariche). (Credit: LITTLE KONSTANTIN is licensed under CC BY-SA 2.0)

I social: