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Allonsanfàn
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Gas e difesa russa. I due nodi della crisi ucraina

Nella crisi ucraina due aspetti s’intrecciano: la questione del gas e la questione della difesa russa. La prima si gioca sullo scacchiere mediterraneo importatore di gas. Gli Usa hanno investito sul gas prodotto con il fracking e ora hanno bisogno di venderne in Europa per smaltire il suo surplus. Su questo Usa e Russia possono trovarsi d’accordo. Un aumento del prezzo soddisferebbe l’esigenza degli Usa di caricare su chi acquista il costo della liquefazione, del trasporto via nave e della rigassificazione. Ma potrebbe soddisfare anche l’esigenza della Russia che con l’aumento del prezzo del gas recupererebbe quanto perde in termini di forniture in occidente e, al tempo stesso, aumenterebbe l’export verso l’est asiatico.

Tutto ciò, però, ha inevitabilmente una valenza geo-politica e militare, e qui subentra la seconda questione.

La Russia non può permettersi la crescita di un’ulteriore dipendenza dei Paesi del Mediterraneo come il nostro dagli Stati Uniti e, contemporaneamente, il venir meno dell’Ucraina come Paese cuscinetto fra la Nato e la Russia.

Quando dice no alla presenza della Nato in Ucraina e sostiene militarmente gli indipendentisti delle repubbliche autonome di Donetsk e di Lugansk (nel Donbass, prossimo al confine e con popolazione prevalentemente russofona) non fa altro che quello che fecero gli Usa con Kennedy quando schierò le navi da guerra intorno a Cuba per sventare il rischio della militarizzazione dell’isola con basi nucleari sovietiche a due passi da Miami. L’Unione europea potrebbe spingere in una direzione o nell’altra naturalmente (una guerra su larga scala farebbe male a tutto il continente) se, in qualche modo, si conciliassero gli interessi dei Paesi del centro nord con quelli dei Paesi rivieraschi del Mediterraneo. Ma non è facile perché la Francia ha il nucleare ed è molto poco interessata alla questione delle forniture di gas; la Germania ha grandi giacimenti di carbone e può attivare da un momento all’altro il gasdotto nord stream 2.

In un mondo di persone con la testa sulle spalle le due questioni verrebbero trattate insieme anziché essere sovrapposte l’una all’altra secondo convenienza come, a me pare, sta avvenendo. Non dimenticando, semmai, che secondo l’esito di una vicenda come questa, l’Italia potrebbe essere uno di quei Paesi del Mediterraneo che ci rimettono di più.

Foto in apertura da un servizio televisivo di Euronews

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