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Allonsanfàn
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Jupiter’s Legacy: super eroi in crisi esistenziale nella saga di Millarworld

Sei veramente te stesso, papà, solo quando indossi costume e mantello”. Così, con amara ironia, Chloe fa notare al padre Sheldon aka The Utopian che come super eroe sarà pure un’iradiddio, ma da genitore non vale una cicca.

Tra parentesi: la ragazza, colpevole peraltro di sfruttare il suo privilegio di casta a fini modaioli – il babbo non sopporta che si faccia fotografare semi nuda su Vogue – sta perorando la causa del complessato fratello Brandon aka The Paragon, super eroe in erba che, proprio per salvare l’augusto genitore, ha disintegrato la faccia a un cattivo in uno scontro. E uccidere è vietato dal Codice.

È tutto in crisi nei primi episodi di Jupiter’s Legacy, approdato dai fumetti di Mark Millar-Frank Quitely alla prima stagione su Netflix: sta in down la schiera dei super eroi – invecchiati (pure male) dal trucco – e dei loro rampolli, ed è al disastro il mondo che va economicamente a picco nei due stralci temporali qui usati da sfondo al racconto. Il 1929 e il 2008.

Il 1929, servito in toni seppiati, aiuta a narrare la creazione dell’Unione Supereoi da parte di Sheldon Sampson-The Utopian, colto da visioni terrifiche e profetiche dopo che il babbo si è suicidato all’indomani del crack a Wall Street. Il 2008 è utile a rabbuiare il contesto dove si stagliano poco fieri gli eredi, buoni o quasi cattivi come per esempio Hutch Hutchence, in cerca di papà Skyfox, ex migliore amico di Sheldon passato ai malvagi, e sparito chissà dove, forse in un locale di lap dance

Non sappiamo a chi imputare una certa medietà del prodotto che funziona ma non entusiasma. Colpa dello showrunner del serial, Steven S. DeKnight con in cv un Daredevil o addirittura di sua maestà Mark Millar?

Non dimentichiamo che l’inglese ha partorito il fumetto originale e ha una produzione anche cinematografica sontuosa – ha creato Kick-Ass e belle versioni per DcComics e per Marvel prima di inventarsi un regno tutto suo, Millarworld, poi ceduto a Netflix

Forse, da spettatori “medi” pure noi, lamentiamo una certa sazietà del genere e, nella fattispecie, alla riproposizione dei problemi psicologici della casta di super eroi che, umanizzati dalla Marvel alla metà del secolo scorso, sono ormai precipitati da due decenni a questa parte a livello di psychiatric help. Senza costume, lontano dal suo vero sé, in un colloquio con il suo analista – un analista molto speciale – a The Utopian viene il dubbio: “Dici che sono un narcisista?”.

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