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Allonsanfàn
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L’altro Salone. Chi non scrive più o sta cercando di smettere

Il Salone del libro di Torino lo ha confermato: l’editoria ha bisogno di idee originali per rinnovare i suoi successi. Con questo scopo è nata la manifestazione di cui sono direttore artistico, che, con la dovuta modestia rispetto al più noto salone, ho battezzato come “Il soggiorno del libro”. L’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi in un luogo segreto con autori anonimi, per evitare qualsiasi aspetto commerciale che avrebbe contaminato l’innovazione artistica, aveva un’unica regola: l’autore o autrice deve NON aver scritto un libro negli ultimi tre anni. L’esposizione degli autori/autrici riguarda quindi soggetti che circolano nella loro testa da tempo ma che con sprezzo del pericolo hanno resistito al demone della pubblicazione, a mettere nero su bianco. L’autore/autrice inizia solitamente il suo racconto con la formula: “Ciao sono… e da… anni non scrivo un libro”, seguito da un applauso caloroso del pubblico, come incoraggiamento a proseguire sulla strada dell’astinenza. Gli autori possono partecipare solo dopo aver completato un percorso durante il quale devono scusarsi con parenti e amici per il dolore arrecato loro con i libri scritti in precedenza. Di seguito, i tre migliori soggetti non scritti, vincitori dell’edizione 2022.

Asdrubale

È la storia di un ragazzo vegano che intraprende un viaggio in pedalò verso le isole Tsu Tsu. Durante il viaggio viene attaccato dall’unico delfino cattivo del mondo, che dopo averlo insultato gratuitamente lo vende agli squali. Gli squali però intravedono da lontano la barca del vecchio Santiago e per timore che questi li attacchi devastandoli con i suoi proverbiali monologhi di sei ore, scappano terrorizzati abbandonando Asdrubale. Il ragazzo riesce fortunosamente a raggiungere la riva, ma viene catturato dalla tribù cannibale del Circolo dei lettori di Tsu Tsu e costretto a scegliere tra una bistecca al sangue e la morte. Asdrubale capisce a quel punto che la vita è cattiva e sceglie la bistecca. Ma il Circolo dei Lettori è senza cuore e se lo mangia lo stesso. Asdrubale, già nel pentolone, soltanto quando l’acqua bolle capisce quanto è stronzo. Ispirato da una storia vera.

La Locomotiva

Il dramma di un macchinista di treni, Giuliə, che viene licenziatə dalle Ferrovie perché  dichiara una sessualità non binaria e quindi ritenutə non più idoneə a condurre il mezzo. La decisione scatena una sentita protesta popolare che in poco tempo dà luogo a numerose manifestazioni in tutto il Paese. Durante una di queste il sindacato macchinisti in segno di solidarietà con Giuliə, intona “Binario, triste e solitario / Tu che portasti via col treno dell’amore la giovinezza mia”, ma la canzone scatena le ire del movimento Genderqueer e di Christian Raimo, che accusa i macchinisti di aver cantato senza far sentire lo Schwa nelle strofe e li accusa di tuttofobia. I due gruppi vengono alle mani e se le danno di santa ragione, anche se Raimo contesta il termine “santa” in quanto indicatore di una mentalità cattolica, oscurantista e patriarcale. Alla fine Giuliə decide un’azione eclatante per vedere rispettati i suoi diritti e con un colpo di mano ruba un treno da schiantare contro una stazione ferroviaria, per fare in modo che chi verrà dopo non debba più subire le stesse discriminazioni. Purtroppo però il treno che ruba è della linea Roma-Ostia e si rompe dopo pochi metri. Una favola amara che ci costringe a riflettere.

Renzi e Lucia

Lucia è una studentessa autrice di una serie di atti di bullismo all’interno della sua scuola. Costringe un professore a scrivere cento volte sulla lavagna “inclusione è una mera parola” e riprende con lo smartphone il docente mentre cerca la parola “mera” sul dizionario, diffondendo poi il filmato in una chat whatsapp degli Amici dell’Accademia della Crusca. Successivamente fa bere tre bottiglie di Coca Cola all’unico professore di destra della scuola e poi lo costringe a cantare l’Internazionale con i rutti. Condannata dal tribunale a una pena severissima, si vede costretta a frequentare per tre anni le riunioni di Italia Viva. Quando ha quasi completato il suo percorso di disintossicazione da bullismo e violenza incontra Gennaro Migliore a una riunione e le tornano irrefrenabili le vecchie pulsioni violente. Colpisce Migliore con una capocciata sulla testa e scappa verso a libertà emettendo dei peti. Riservato a un pubblico adulto.

Credit: Two parallel stacks of books on blue background by Horia Varlan is licensed under CC BY 2.0.

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