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Beckett. Corri, John David, corri. Da Locarno a Netflix

In vacanza in Grecia con la sua ragazza, il trentenne turista americano Beckett (nel film che ne porta il cognome), in seguito a un incidente diviene per caso il man on the run, la lepre di una lunga e spietata caccia.

Dalle parti di Egnatia, lontano da Atene dove risiede la sua imbelle ambasciata, correndo su monti pittoreschi per i quali si aggirano allampanati cacciatori e apicoltori d’antan, Beckett è incalzato da killer pronti a tutto: e a poco a poco, di passo in passo, mentre fugge a piedi o con mezzi di fortuna, intende tutta la portata di un imprevedibile intrigo internazionale.

Tra parentesi: l’innesco del film di due ore che si rivela presto adrenalinico assomiglia in qualche modo a quello del romanzo Nella polvere (Adelphi) di Lawrence Osborne. Forse perché risponde al consolidato cliché che contrappone in modo drammatico l’uomo del Nuovo Mondo, spesso nei panni di turista stupido, che casca nella ferocia e nella feccia del Vecchio.

C’è una sorpresa, che spiega pure gli intensi e lunghi minuti iniziali da commedia sentimentale con cielo pronto ad annuvolarsi: il regista è Ferdinando Cito Filomarino, milanese, classe 1986, pronipote di Visconti, ex collaboratore di Luca Guadagnino (che qui produce con Rai Cinema). Nel 2015 ha diretto il primo lungometraggio, Antonia, una vita della poetessa Pozzi illuminata da Linda Caridi.

Oggi finge di fare un prodotto statunitense, ma con un animo – una sofferenza, un dilemma – europeo. Vedrete infatti correre Beckett a doppio handicap, perché è impaurito e perché ha il cuore pesante per il senso di colpa. Spiega Cito Filomarino dando il senso del proprio lavoro: “Il genere può far ricorso a rigidi modelli formali per evocare l’intensità dell’esperienza umana. Mi sono chiesto: che cosa accade a un uomo in crisi quando si trova in un thriller ad alta tensione?”.

Soundtrack by Sakamoto

Ecco. Girato in Grecia nell’aprile 2019, il film americano del regista italiano schiera interpreti all’altezza del botteghino, poiché vede in azione John David Washington, sul set greco prima di fare Tenet di Christopher Nolan e Malcom & Marie di Sam Levinson: qui anticipa le due modalità che gli porteranno fortuna, quella “bondesca” e in modo minore l’“intimista”. Alicia Vikander, la sua donna, che proveniva da The Glorias, ha abbastanza battute per rivelarsi una decisiva comprimaria.

Beckett ha avuto l’opening night il 4 agosto 2021 al Locarno Film Festival e dal 13 è disponibile su Netflix, che l’ha acquistato volentieri. Spettacolo intelligente, seppure segnato dalla prevedibilità, molto alta per i più solerti consumatori di thriller, e da qualche fatale incongruenza, permette di accomodarsi dignitosamente in sala (se lo trovate) o sulla piattaforma.

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