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Allonsanfàn
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Nine Perfect Strangers. Tutti pazzi della guru Nicole Kidman

Sia lode allo showrunner di Nine Perfect Strangers (Amazon Prime) che eleva un monumento definitivo in forma di thriller alla cultura/sottocultura produttrice di guru da baraccone con annesse pratiche dette pomposamente new age.

Si tratta peraltro del molto blasonato David E. Kelley (nel suo carnet Big Little Lies e The Undoing) qui affiancato da John Henry Butterworth (che sta lavorando col fratello Jaz sul nuovo Indiana Jones).

Detto showrunner ha selezionato nove stranieri variamente danneggiati e li ha lanciati in un percorso di cura offerto in un esclusivo sito naturale da una terapista che risulterà essere – luogo comune quasi inevitabile – la più schiodata di tutti.

Benvenuti dunque nel resort benessere chiamato Tranquillum House (risata!), guidato dalla ispirata e assai Kitsch Masha Dmitrichenko – una Nicole Kidman metà fata metà strega a seconda degli episodi.

Scrittori falliti, ex atleti tossici, famiglie scassate col figlio suicida… ogni membro del cast in arrivo alla super Spa ha il suo bel trauma e una buona dose di ottusità indotta dalla depressione che Masha/Nicole cercherà di far saltare come un tappo cioè dando il famoso pugno alla radio rotta, insomma liberando le famigerate energie negative.

Nine Perfect Strangers è una miniserie tv del 2021 creata da David E. Kelley e John Henry Butterworth. È tratta del romanzo Nove perfetti sconosciuti (Mondadori) di Liane Moriarty, autrice anche di Big Little Lies

I riferimenti terapeutici della fata/strega? Siamo tra Timothy Leary, Castaneda e Wilhelm Reich studiati in Dad con in più – sembrerebbe – tutti i sedicenti psicologi/psicologhe che ci tartassano di banalità da quarant’anni nel monoscopio e nei settimanali femminili. Ma se la cura studiata da Masha/Nicole non funzionerebbe mai nella realtà, serve alle perfezione le nove puntate della prima serie di Nine Perfect Strangers – veloce e iperrealista, drogata nei colori e negli stilizzati caratteristi umani – e preghiamo lo showrunner che ci sforni al più presto la seconda.

A margine. Ma in fondo la terapeuta magliara ha un grande merito, come l’ignoto capostruttura che dirige la gran fiera dei Programmi dell’Anima, dal mainstream di Storie Criminali ai vari tele show per segregati volontari, dai caminetti in fiamme di Temptation Island ai salotti con esperti dell’inconscio dei nostri pomeriggi in diretta. Masha/Nicole è ancora convinta che la sofferenza psichica abbia una causa molto umana (macché genetica!), che possa riassumersi in una storia, addirittura giovarsi di un racconto, intanto che noi nella vita vera prendiamo antidepressivi sempre più sofisticati per curare ineluttabili scompensi chimici.

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