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Allonsanfàn

I nonni del memoir. C’erano una volta le storie vere dei Franchi Narratori

Scorrendo la lista dei candidati ai premi maggiori, vedo sempre abbondantemente schierati i fini memoiristi (da memoir), pur nel ritorno di romanzi più classici o “contemporanei” in stile serie tv. Lo ha detto bene qualche tempo fa Melania G. Mazzucco: “Abbondano le narrazioni oblique e non finzionali, composite, di taglio saggistico, memoriale o confessionale…”. Forse per questo …

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Verso il Campiello. Trevi nella casa del Mago

Nella storia letteraria italiana, la figura del mago, nei panni di psicoanalista junghiano, geniale ed eccentrico, è incarnata da Ernst Bernhard, berlinese di stanza a Roma e ivi scomparso nel 1965. Scartando Bernhard, per una volta, ci avviciniamo prudentemente a un suo allievo e collega altrettanto misterioso, in quanto nascosto in sé a doppia mandata, …

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Franchini, Il fuoco che ti porti dentro. Un romanzo per la madre

Qui si parla di una madre e di un figlio: una madre viene ricordata – o piuttosto messa a nudo nelle sue meschinità – da un figlio che l’ha sempre detestata. E però alla madre, da cui il figlio è fuggito presto e che dapprima, dalla prima pagina, rievoca in modo irriverente attraverso il fetore …

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Latronico. La chiave di Berlino nelle memorie di un expat

Il vuoto inquietante ma attrattivo, e comunque misteriosamente incolmabile, dell’aeroporto storico di Tempelhof, poco più in là rispetto ad Alexanderplatz: dal 2008, si spalanca al bordo di una Berlino che, caduto il famigerato muro, sembra (sembrò) essa stessa un grande, enorme vuoto da riempire. Gli interminabili anni Venti, non questi, ma quelli del secolo scorso, …

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Bookcrossing. Negli occhi di una ragazza di Marina Jarre

Maria Cristina cresce tra poco amore e molto non amore, e trova la sua via nella solitudine, che è quella di tutti e quella particolare dell’essere donna: si accorge un giorno, con sorpresa, di provare il piacere/sofferenza del distacco dagli altri e in primo luogo dai suoi genitori. Negli occhi di una ragazza di Marina …

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Julian Barnes e la morte. Niente paura, tanta paura, zero cupezza

Sappiamo che un giorno non esisteremo più, qualcuno prima o poi ha dovuto confessarcelo quando eravamo bambini, magari perché “era morto il nonno”, o perché qualcuno che conoscevamo spariva improvvisamente dalla circolazione e non potevano, gli adulti intorno a noi, far finta di nulla. Questo lacerante “réveil mortel”, come lo chiama lo scrittore Julian Barnes …

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